Legge del taglione (o del coglione)

i pg discutono dei recenti avvenimenti in modo molto acceso

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  1. K.O.
     
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    Victor, ascolta i confusi resoconti dei suoi compagni, e passando da uno all'altro non riesce a capire se davvero si riuscirà a venire fuori da un argomento simile. Prima di giungere a conclusioni è sempre meglio ascoltare tutti i punti di vista.

    "Ascoltate un attimo, cerchiamo di mettere ordine a tutto quello che è stato detto... prima di tutto, volete riassumere cosa è successo per davvero?"
     
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    Zanros gurada verso Scion e il Sacerdote e poi guarda verso di te e ti dice:

    "Prima ad Arborea è andata alla festa contro la decisione del gruppo. Poi c'è stato quello che è successo su Isgard e che tutti conosciamo. Infine oggi ha di nuovo agito da sola, alle spalle del resto di noi. E da quello che ci è parso di capire" guara di nuovo verso Scion " prima del nostro arrivo molte altre volte si è comportata in questo modo. E' quindi ora che capisca che siamo un gruppo! e come tale dobbiamo agire, anche quando non concordiamo con le decisioni che vengono prese. Deve altresì capire che con questi suoi continui colpi di testa mina l'unità di questo gruppo e il raggiungimento dell'obbiettivo che ci prefiggiamo. Deve quindi sottoporsi alla punizione che il gruppo riterrà più opportuna affinchè capisca i suoi errori e non torni a commetterli in futuro"
     
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  3. K.O.
     
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    Victor annuisce, impassibile, poi volge lo sguardo sugli altri compagni...

    "altre opinioni?"
     
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    In c*lo ai lupi

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    "Scusa Zanros ma che cosa avrebbe fatto questa volta? Perchè se si è allontanata solamente non mi sembra questa azione tanto grave come anche ad Arborea, hanno partecipato ad una festa, sai che tragedia...

    Capisco la vostra avversione alle azioni individuali e colpi di testa ma come noi scendiamo a patti con noi stessi per voi e per i vostri ideali, anche voi provate a venire incontro a noi e a scendere a patti qualche volta, altrimenti questo gruppo si spaccherà davvero ma non per i colpi di testa di uno o dell'altro ma per la vostra rigidità nel giudicare i compagni."


    Poi Tyrael realizza che sta parlando con un paladino e, ricordandosi com'era ed è Scion, perde subito le speranze in una discussione costruttiva, poi aggiunge:

    "Che diritto abbiamo noi di giudicare le azioni di Shenna? Lei come me e Scion è uno dei membri fondatori di questo gruppo, Eternium è praticamente iniziato con noi, non sto dicendo che questo ci dia più diritti ma credo che un minimo di buona fede in quello che facciamo ci sia almeno dovuto..."

    PS [OFF: Rina trovati un altro colore il ROSSO è il colore di Tyrael xD]
     
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    Onore a Pepita, lapecora d'oro!

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    "Senza dimenticare cha la sua azione ha portato la soluzione all'intero problema.

    Perché non puniamo anche l'imposizione sul non cercare una guida che ci avrebbe evitato di rischiare di morire? Ah giusto, quella è arrivata da un nobile e giusto ordine, ma altri ne hanno pagato le conseguenze... ora non voglio criticare i tuoi modi, paladino, ne quelli di nessuno, ma se *giustizia* vuoi portare... dovresti anche punire te stesso per essere andato contro ad una scelta di gruppo e dovresti punire anche me per non aver seguito il gruppo nel Piano Astrale.


    Aria si zittisce un momento, sondando i vari animi

    "Invece di punire l'azione in solitaria, dovremmo discutere di una linea di gruppo da seguire. Solo una volta scelta quella, potrai sentirti giusto nel punire chi devia danneggiando il gruppo. Questo è il mio parere."

    Edited by (Came) - 13/5/2015, 15:25
     
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    The Lord of Time

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    L'elfa scuote il capo.

    "La verità va raccontata tutta, paladino, o non è più tale.

    Ad Arborea ero reduce dalla perdita di tutto il mio gruppo, con cui ho trascorso più di un anno della mia vita. Ero sconvolta e, dopo trenta anni passati lontani dal mio Popolo ho pensato che una festa elfica potesse aiutarmi a recuperare un pò di serenità interiore. Ho cercato di farvi capire quanto per me fosse importante, e non solo il capriccio di una bambina, ma non è servito a nulla.
    E' questo il gruppo verso cui dovrei provare amicizia?

    A Ysgard il drago ha prevalso. E' vero, è mio dovere essere custode dei Marchi che la Clessidra custodisce, ma sono stata la prima ad informarvi di cos’è accaduto. Non vi ho nascosto nulla.
    E per i giochi da cui mi sono allontanata… non avrei mai potuto aiutarvi, su Ysgard le streghe sono viste come nelle loro saghe: mostruose e tentatrici. Rimanendo avrei messo in cattiva luce il gruppo ed in pericolo me stessa.
    Giochi che, specifico, sono durati molto più della festa su Arborea, ed erano altrettanto evitabili nel reperire il ricordo o l’emozione che ci serviva.
    E' questo il gruppo in cui dovrei sentirmi tra i miei pari?

    Infine, Carceri.
    Nella palude non abbiamo trovato ciò che ci serve. Abbiamo concluso che quella ragazza strega, nata e cresciuta in questa cloaca senza possibilità di fuga, ha di certo il ricordo che ci serve. Lei in cambio ci ha chiesto di liberarla, di portarla con noi quando ce ne andremo da qui. Abbiamo discusso, ma alla fine si è voluto interrogare gli dei se questo fosse il giusto modo di procedere.
    E’ questo il gruppo dove scorre la reciproca fiducia?

    Ma non è finita qui.
    Tra le domande da rivolgere agli dei ne sono sorte anche alcune mirate a capire la natura del patrono di quella ragazza. Voi non potete ricordare, ma io ricordo molto bene un patrono serpentiforme che lentamente corruppe un mio compagno.
    Non serviva molto ad immaginare che i nostri seguaci degli dei non avrebbero mai permesso che un’entità malvagia fosse liberata da Carceri, anche a costo di prolungare per la seconda volta la nostra permanenza in questo piano immondo.
    E dato che nella palude avevamo versato abbastanza sangue da non volerci tornare, ho preso la decisione più radicale: fare sì che quella ragazza abbandonasse il suo patrono, liberandola dalla corruzione e rendendola accettabile agli occhi dei nostri seguaci degli dei.
    Sono uscita dalla casupola di Mina, mi sono diretta dalla ragazza e le ho detto che il mio gruppo non l’avrebbe mai portata con sé fintantochè avesse avuto quel patrono con sé.
    Ora, la ragazza ha abiurato il suo vecchio patrono. E’ libera dalla sua corruzione, è disposta ad aiutarci ed in cambio essere aiutata, liberando così un’innocente da una prigione che le è stata inflitta per l’unica colpa di essere nata qui.
    Peccato che taluni preferiscano preservare un presunto “ordine” imposto da un piano immondo anziché compiere un gesto di carità verso una ragazza incarcerata ingiustamente.
    E’ questo il gruppo a cui dovrei affidarmi per giustizia?

    Questa è la verità. E se un atto di carità verso una ragazza, come me prigioniera e strega, che voi avreste condannato ad una vita qui su Carceri, è una colpa… allora sì, sono colpevole”
     
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    Victor volge lo sguardo a chi ancora non ha parlato.
    "le risposte le cercheremo dopo insieme...ora mi piacerebbe ascoltare le idee di chi ancora non ha parlato... persino il nuovo arrivato ho il diritto di esprimere un'opinione.
    Ci tengo a precisare che non ho assolutamente intezione di fare il giudice, che Selune me ne scampi, avrei sinceramente piacere che individuassimo il nostro reale obiettivo, non si può continuare a vagare come marinai in un cielo senza stelle..."
     
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    Zanros passeggia per il magazzino di Mina guardandovi uno a uno negli occhi e mentre cammina dica: Mi scuseranno i compagni che non hanno ancora parlato se prendo di nuovo la parola, ma coloro che hanno preso la parola hanno dimostrato di udire senza però saper ascoltare si ferma in modo da avervi tutti difronte e continua Quello che dimostrate di non aver capito, è che qui non si giudica la bontà o meno dell'azione, ma il modo in cui questa azione è stata portata avanti e la recidività di tale comportamento. Magari queste tre volte le conseguenze non sono state gravi, ma magari in futuro o in passato lo sono state e fin'ora siamo stati fortunati. si avvicina a Shenna fino ad arrivarle faccia a faccia "Hai sbagliato ad andartene da lei da sola capisci, avresti dovuto parlarne con noi e insieme ne avremmo discusso, avresti avuto sicuramente il mio appoggio. Ma invece no, ti sei alzata e te ne sei andata facendo ancora una volta come ti pareva. Se volessimo fare ciò che ci pare andremmo in giro da soli, possiamo andare da soli, la porta è sempre aperta. Ma se decidiamo di rimanere nel gruppo dobbiamo tenere in considerazione che ci sono altre persone e che agendo costantemente di testa propria in barba agli altri mettiamo in pericolo non solo noi ma tutti gli altri." Poi si avvicina ad Aria, gli arriva faccia a faccia e gli dice "Io non ho mai detto si non volere una guida, io dissi di non volere una guida corrotta dal seme del male. Siete voi ad averlo interpretato come un veto al volere una guida. E comunque io l'ho detto a tutti in faccia come stavano le cose, ne ho parlato con voi." Poi si avvicina a Tayrel e guardandolo negli occhi gli dice "L'unico compromesso a cui non sono disposto è quello con il male! per il resto se il gruppo decide di fare qualcosa con cui non concordo, a malincuore la farò perchè faccio parte di questo gruppo." Si torna ad allontanare per avervi tutti di fronte, vi guarda uno a uno negli occhi e poi esclama Siamo stati chiamati a svolgere una missione importantissima e siamo gli unici che possono portarla a termine e per farlo dobbiamo essere uniti! Non possiamo permetterci che membri di questo gruppo facciano ciò che vogliono senza averne prima discusso con gli altri! E questa cosa la dobbiamo capire tutti! di nuovo passa lo sguardo su tutti Siamo in guerra e in guerra non ci si possono permettere comportamenti di testa! in guerra chi sgarra viene punito, ed è già la terza volta, che io sappia, che Shenna sbaglia e mi dispiace ma è giusto che venga punita!

    spero non sia di nessuno l'indaco
     
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    Il Visir e sacerdote del Sole ascolta le opinioni e le recriminazioni dei presenti, abituato com'è dalla sua precedente vita. Quando interrogato direttamente in modo calmo prende parola.

    "Quello a cui assisto in questa sede prende le forme di una guerra pertanto mi esprimerò con chiarezza. I timori del sangue immondo sono fondati e i sospetti che mi sorgono riguardano spaccature che già in passato hanno avuto luogo; il nemico che si cela nell'oscurità tuttavia sembra aver rubato anche questo assieme al ricordo di coloro che sono venuti prima di noi. Per quanto riguarda il giudizio a cui siamo chiamati spero che davvero non vi sia l'illusione che in quanto nuovi giunti io, il paladino e il soldato costituiamo un elemento estraneo; se così fosse vi invito a considerare che la nostra presenza si è resa necessaria agli occhi del Gran Maestro di Eternium, gilda alla quale alcuni di voi dicono di appartenere.
    La questione di Eternium è più che mai rilevante ma deve essere posta in secondo piano per un momento poiché il vero problema che emerge è l'allarmante disordine e caos che alberga in seno a questo manipolo di individui che erroneamente è considerato un gruppo.

    Prima di correre ai ripari e lanciarsi in accuse reciproche come sembra sia uso fare vi voglio rassicurare: la battaglia assoluta tra Ordine e Caos che vengono così eloquentemente rappresentati da tutti noi non deve essere oggetto di contesa in questa sede. Comprendo che noi tutti coviamo perplessità e, è vero per alcuni, insulti, ma l'insieme di questi non è di alcun giovamento né al giudizio né all'unità.

    Dopo aver chiarito questo punto concentrerò l'attenzione sulla strega di nome Shenna e su quanto è accaduto. Credo di aver speso sufficienti parole in merito agli eventi di Arborea e Ysgard, quindi li richiamerò solo per evidenziare come, nel tempo da me trascorso nel gruppo, essi si siano rivelati un crescendo di azioni indipendenti.
    Nel primo caso, come già dissi, si trattò di un momento di pace e rigenerazione e la colpa di aver agito alle spalle di una parte del gruppo, poiché la complicità dell'altra parte è chiara, era di per sé minima. Il diritto a rifocillarsi alla sorgente dei propri Dei non è indice di colpevolezza, la mancata insistenza nel sottolinearlo al fine di persuadere il gruppo costituito da poco è stata indice di turbamento; tuttavia la convinzione che allontanarsi da sola alle spalle di alcuni fosse la soluzione migliore deve dare da pensare.
    Nel secondo caso quanto si era già verificato, perlopiù senza conseguenze dannose, si è verificato nuovamente e ciò che ritengo deleterio, in particolar modo alla luce di quanto è accaduto dopo la separazione da gruppo, è che la lontananza di Shenna abbia messo in pericolo la sua vita, in quanto individuo, e le possibilità di riuscita della missione, in quanto gruppo. Sono persuaso che ciò si sarebbe potuto prevenire se in quanto gruppo vi fosse stata maggior coesione e una maggiore disposizione ad accompagnarsi l'un l'altro.
    Venendo infine al terzo fatto ritengo che la decisione di avvertire la strega, di cui ancora ignoro il nome, con tanta celerità e il sentirsi in dovere di farlo prima che il resto del gruppo potesse raccogliere ulteriori informazioni costituisca una chiara manifestazione non di ingenuità o avventatezza, ma di consapevole rifiuto del valore del gruppo in quanto insieme. Quello che mi dà pensiero e preoccupazione, e che ha trovato conferma nelle parole accese che hanno caratterizzato la precedente discussione, è che tu Shenna non ti senta legata alle persone che ti accompagnano; abbastanza da dire di conoscere le loro pulsioni e i loro ideali, ma non abbastanza da considerare il valore delle loro opinioni e della loro capacità di giudizio.
    Ho prestato molta attenzione ai tuoi riferimenti a situazioni in cui una parte del gruppo ha dimostrato grettezza e certa stupidità, ma ho prestato anche orecchio alla tua tenacia nel sostenere che sei disposta senza mezza termini a ricorrere a sotterfugi nei confronti del gruppo pur di difendere la tua opinione non manifesta. Sul fatto di aver altresì sottolineato che gli obiettivi della vera Clessidra Nera non sono quelli di Eternium vi sarà modo di approfondire, tuttavia proprio in previsione di un eventuale conflitto in materia di decisioni future riguardo la missione di questo gruppo non posso che rafforzare la convinzione che urga una sanzione nei confronti dell'egoismo dimostrato.
    In questo momento il pensiero corre inevitabilmente al futuro della giovane strega che ha abiurato, ma ribadisco con convinzione che l'azione che ha portato sin qui non debba in alcun modo essere condonata. Abbiamo discusso a lungo di questo e sebbene voi siate persuasi che mai la ragazza vada punita per le azioni di Shenna dovete considerare che le azioni stesse non possano essere ignorate dato il risultato ottenuto. Agire diversamente significherebbe confondere un atto di egoismo e affermazione individuale con la carità che invocate in difesa della stessa Shenna.

    Posso supporre a questo punto quale sia il vostro pensiero, come stiate già rimuginando nel tentativo di trovare anche la minima crepa che permetta di invalidare ogni altra parola da me proferita, ma lasciate che concluda rivelando il mio pensiero sull'avvenire:
    questo gruppo è stato definito il Primo di Eternium non solamente per la precedenza temporale ma anche per l'ispirazione che dovrebbe suscitare e il potere che dovrebbe esercitare sui membri della Gilda. Tutti sappiamo che Eternium sta già dando battaglia al nemico Aksasha e a poco a poco stiamo scoprendo che l'influenza di un Terzo elemento minaccia la stessa esistenza dei marchiati e inganna i fedeli di tutto il mondo. Da ogni missione che questo gruppo compirà dipende il destino di un popolo e, oggi, quello del Multiverso intero.
    Ebbene guardatevi per un momento e guardate i vostri compagni, siete disposti a difenderli da un colpo di spada? So che lo già avete fatto. Così come siete disposti a difenderli da incantesimi e misticismi. Data però la battaglia che siete chiamati a combattere, fatta di sotterfugi, cacce senza tregua e persecuzioni nei confronti dei molti per l'effettiva colpa dei pochi, vi chiedo: vi sentite veramente uniti al vostro compagno quando egli non combatte la mostruosità manifesta? Sono i vostri giudizi come singoli l'ostacolo che nel momento cruciale, nella quiete prima della battaglia, vi faranno abbassare lo scudo, la guardia o semplicemente vi sottrarranno la forza necessaria per morire al posto di un fratello? I miei timori, così come quelli di altri in Eternium, mi portano a dire sì. Quando il nemico sarà finalmente manifesto la guerra sarà già persa poiché le fila saranno in rotta. Il dubbio di uno, l'egoismo del singolo, costeranno il morale dell'esercito. La frammentazione dell'avanguardia si riverserà a cascata su coloro che giungeranno dopo fino all'ultimo dei soldati.
    Badate l'Uno di cui parlo è qui, in questa stanza. Non è la strega Shenna. Sei tu."


    A queste parole segue uno sguardo a ognuno di noi.

    "Per questo motivo e non per altro dobbiamo agire come gruppo. Per questo motivo e non per altro dobbiamo sapere che agiremo come gruppo."
     
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    [OFF: chiedo scusa per l’ordine nel rispondere, ma io sarò via tutto il weekend e tanto so già che Scion proporrà il suo “punite me per punire lei”]

    Shenna scuote il capo, non senza un accenno di evidente nervosismo.

    "La mia pazienza ha un limite. Sono abituata ad avere a che fare con il fanatismo religioso, ma questa mistificazione è inaccettabile.

    Voi parlate di infliggermi una pena al pari dei peggiori criminali, ma compiere una buona azione, pur se all’insaputa di altri, è mai stato punito con più di una recriminazione? E chi si senta da ciò tradito, non dovrebbe forse cogliere l’occasione per riflettere che forse è la sua linea di azione, imposta con inimicizia e forza al gruppo, ad avere condotto a questi estremi?

    Perché in fondo la verità è tutta qui. Non è la prima volta che accade, e la Storia è destinata a ripetersi. Chi abbraccia il Caos non si interessa delle scelte altrui, perché privilegia la libertà sopra ogni altra cosa, anche la libertà altrui.
    Ma chi invece è ligio alla Legge, finisce per voler controllare tutto. E tutti.
    Voi siete riusciti ad imporvi, e non è da stupirsi. L’acqua che scorre liberamente accetta senza sforzo il contenitore in cui viene riposta. Come direbbero i githzerai, sembra quasi che anche il Caos desideri un suo ordine.
    Ma così come non tutti i giunchi si piegano al volere del falegname, preferendo piuttosto spezzarsi, così alcuni sono disposti a tutto pur di non permettere che la libertà venga sacrificata in nome di una fittizia Armonia, che io invece chiamo Oppressione.

    E quanto è vero il mio Credo, io non permetterò mai più ad un thayan, o ad un esponente della stessa degenerata genia di schiavisti, di vincolarmi alle sue catene.

    Quanto alle altre sciocchezze sul non rispettare il mio gruppo... ridicolo il solo fatto che l'accusa sia rivolta da chi viaggia con noi da meno di una settimana... è presto trovato rimedio. E alle vostre stesse regole, le leggi.
    Rispetto Eternium, ne rispetto il significato e soprattutto posso dire di conoscerlo davvero, a differenza di tanti. Pertanto, al suo giudizio mi sottoporrò.
    Ma in Eternium io sono un'Adepta, e come tale non posso essere giudicata da Neonati, nè tantomeno da temporanei alleati della gilda.
    Ascolterò la voce di altri Adepti e, se sarà unanime, mi conformerò ad essa. Altrimenti, solo gli Zeloti ed i Maestri potranno determinare colpe o meriti"
     
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  11. K.O.
     
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    Victor prende un grosso respiro, fin'ora è rimasto seduto ad ascoltare i pareri dei nuovi compagni. Si alza e rimanendo estremamente composto comincia a parlare, il tono di voce è secco e deciso:

    "non avrò i vostri poteri magici o il vostro legame con gli dei... ma di certo ho qualcosa che a questo gruppo manca, ed è la volontà di adattarsi, di sacrificare qualcosa di proprio per il raggiungimento di un'obiettivo comune... so anche di essere l'ultimo arrivato, e conosco abbastanza le gerarchie e i gradi da sapere che praticamente non ho voce in capitolo. Ma chi ce l'ha?
    insomma chi sono io ai vostri occhi? sconosciuto arciere proveniente da una terra lontana che ha tentato di uccidere dei compagni per via della sua mente debole? avrei anche io dovuto pagare le mie colpe...
    chi sei tu? Zanros, paladino di Lathander, cavaliere dei draghi purpurei? gli altri dovrebbero rispettarti per questo?
    e tu? Visir? emissario di una terra lontana e sconosciuta, portavoce di un Dio che non lascia scampo... questo ti da il permesso di giudicare i tuoi compagni di viaggio?
    shenna... parli di ideali e credo... concetti che immagino tutti condividano anche se non lo dicono... ma gli altri riconoscono in te quello che realmente hai detto di rappresentare? e sei sicura che questa sia solo una loro mancanza?
    ed Aria,tyrael e scion... stiamo veramente cercando di arrivare tutti all'obiettivo di salvare il multiverso? di vincere questa dannata guerra contro l'eresia della clessidra nera?
    Fino a quando si metteranno i propri obiettivi personali e le proprie ristrettezze mentali davanti a quello che è necessario fare non sarà solo il nostro gruppo a pagarne le conseguenze... ma tutto il creato... da una nostra esitazione, da una nostra incomprensione da una nostra mancanza può nascere la rovina di questo mondo... e per cosa???
    Penso che dobbiamo capire che la nostra responsabilità va oltre le azioni che compiamo, ma deve essere riferita a tutte le conseguenze che queste portano, nel breve e nel lungo periodo.
    La forza di un esercito, di un gruppo sta nel legame che c'è tra i componenti, nell'alchimia tra i soldati e nel morale. Noi siamo un battaglione già sconfitto amici miei, principalmente perchè non ci riteniamo tali.
    Per concludere il mio fin troppo lungo discorso, non ritengo sia opportuno punire una singola persona, se punizione ci deve essere questa dovrà essere per tutti. Perchè ognuno si renda conto di essere responsabile della vita di ogni commilitone, ed ognuno si renda conto che tutti siamo membri alla pari davanti ai disastri che siamo chiamati ad aggiustare.
    Detto questo, riconoscerò le decisioni dei più anziani del gruppo, e se la mia presenza non sarà gradita per le parole che ho pronunciato sarò il primo a farmi da parte. Ma fino ad allora sarò disposto a dare la vita per voi.
    E, con l'aiuto di Selune, spero che almeno un esempio possa indicare la via a chi la ha smarrita..."
     
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    XXX fa un passo in avanti manifestando l'intenzione di prendere la parola, quando gli viene concessa inizia a parlare.

    "Mi permetto di avanzare una mia considerazione, accompagno questo gruppo da un paio di giorni, non sono dell'Eternium ne un Marchiato, prendete dunque le mie parole come una semplice opinione. "Si siede a terra, a gambe crociate contro il muro, per permettere al suo corpo di rilassarsi ancora di più. "Mi sono unito a voi non perché inviato da una Gilda, o perché mosso da i dettami di un Dio, ma perché ho condiviso la sofferenza del popolo di Sigil, una sofferenza che deve avere fine. Questo gruppo, o manciata di grandi individui o battaglione, come lo si voglia chiamare, è attualmente l'unica speranza per Sigil. La Speranza non è una persona, ne un gruppo, la Speranza è una Virtù, noi quindi ora impersoniamo una Virtù di Sigil, ma non pensate che questo ci elevi, anzi, il contrario, questo ci spoglia del ruolo di comuni esseri viventi, ci rende un Concetto. Ai Concetti importa solo di una cosa, lo Scopo. In questa sede sono venuti fuori tanti argomenti, amicizia, rispetto, conoscenza, autorità... nulla di queste cose appartiene ai Concetti, che al di sotto di tale Concetto possano formarsi legami o meno è irrilevante, perché ora noi non siamo persone ma siamo Speranza. Come Concetto siamo Uno, siamo un unico essere che si muove per risolvere uno scopo. Per ciò che ho visto nessuno di voi è in grado di adattarsi, sapete solo puntare il dito e recriminare le azioni reciproche. Finché non capirete, tutti quanti, che prima di rivolgere lo sguardo accusatore sugli altri dovete rivolgerlo a voi stessi non sarete mai in grado di rappresentare una Speranza per Sigil.

    Chiude gli occhi come per iniziare una meditazione ma dice un ultima cosa

    "Per quanto riguarda una punizione, è mio parere che come Unico organismo la punizione vada rivolta a tutti o a nessuno, se lei ha fatto quello che ha fatto è perché la mano destra non è stata in grado di vigilare sulla sua stessa mano sinistra, se il paladino è rimasto indietro mentre ci siamo mossi nel cercare una soluzione è perché non abbiamo saputo adattarci ai suoi principi, se Viktor si è rivolto verso di noi è perché non lo abbiamo preparato a ciò che non è addestrato ad affrontare. Siamo Uno e la colpa è di Uno solo. Io, che ho detto di volermi unire a voi per la salvezza del mio popolo mi rendo padrone delle mie parole, che ora sono una mia responsabilità e per il dovere che ho verso le mie responsabilità, sono disposto a subire la punizione collettiva nel caso si decida in tal senso.
     
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    Scion ascolta le argomentazioni dei suoi compagni con molta attenzione. Prima di rispondere riflette attentamente sul da farsi ed alcuni suoi compagni rispondono a più riprese. Infine prende parola, cercando di dosare attentamente le parole per moderare i toni della conversazione, con tono tranquillo:

    “Credo che questa discussione sia divagata troppo ed abbia assunto toni eccessivi, pertanto vi chiedo di rimanere concentrati sul punto della questione, ossia l'avvenimento di poco fa.”

    Il suo sguardo si volge verso Shenna e Tyrael:

    “Mi addolora sentirvi muovere l'accusa di non cercare una soluzione accettabile per tutti, se non erro la decisione presa è stata quella di liberare questa ragazza ed in passato credo di essere stato io a cedere il passo molte volte, forse troppe, per il bene e l'unità del gruppo.”

    Fermando poi lo sguardo sulla compagna:

    “E per quanto riguarda questa ragazza credimi, sono felice della sua liberazione ma ciò che mi preoccupava e continuerà a preoccuparmi sono le conseguenze di questo gesto. Comunque, una decisione di gruppo è stata presa e non ho la minima intenzione di metterla di nuovo in discussione né andrò contro a questa scelta. Ciò di cui stiamo parlando, ora, è l'avere agito a nostra insaputa senza dir nulla. Lo sai che è un gesto grave, vero?”

    Poi passando lo sguardo ad uno ad uno verso gli altri compagni aggiunge:

    “Vorrei riportare l'attenzione sul punto della questione. E' vero, ciò che è successo ad Arborea e ad Isgard non è un'attenuante ma forse avremmo potuto gestirla diversamente, tutti quanti. Ciò che è successo oggi è diverso, ha agito all'insaputa di tutti mentre stavamo discutendo sul da farsi.”

    Dopo una leggera pausa, come meditativa, Scion riprende soffermandosi con lo sguardo sul paladino e sul sacerdote, sempre con tono tranquillo.

    “Sono d'accordo, questo gesto non può passare inosservato, ciononostante ricordatevi che non siamo qui per mettere sul patibolo la nostra compagna. Sembra che la vostra foga di punire vi stia sviando dalla realtà dei fatti. L'occhio vigile non può farsi fuggire nemmeno il più piccolo dettaglio: non si può negare che il gesto di Shenna non avesse intenzioni ostili nei nostri confronti e fosse votata ad una buona azione. Una punizione non può essere la medesima per ogni errore ma deve essere Giusta e, per esserlo, deve essere Equilibrata allo sbaglio. Una punizione deve essere mirata ad insegnare qualcosa e non ad imporre catene indiscriminatamente. NON siamo l'Eresia della Clessidra Nera e non dobbiamo comportarci come Aksasha, ricordiamocelo sempre.”

    Rivolgendosi al monaco:

    “Molte volte ci siamo trovati in situazioni difficili ma non posso chiedere che venga punito tutto il gruppo, ognuno di noi ha il diritto di esprimere la propria opinione senza essere punito per questo, né si può minimamente pensare che sia punita questa ragazza per un gesto di Shenna. Ma se chiami in causa la vigilanza, se c'è qualcuno che deve rispondere a una tale mancanza quello sono io.”

    Tornando con lo sguardo agli occhi di Shenna:

    “Ognuno di noi ha ideali diversi e nessuno sta mettendo in discussione questi, anche se talvolta risulta difficile trovare un punto di incontro. Ciononostante siamo un gruppo e combattiamo per uno scopo comune. Come ben sai ci siamo trovati moltissime volte di fronte a decisioni difficili ma discutendone siamo sempre giunti ad una decisione comune. A volte risulta particolarmente pesante ma è Giusto che tutto il gruppo sia coinvolto nelle scelte, se tale ci riteniamo. Ciò che devi imparare è che le azioni compiute all'oscuro di tutti possono danneggiare te e coloro a cui tieni. Pertanto...”

    Dopo un'ultima pausa, si rivolge verso tutti i compagni:

    “..ho una proposta per risolvere questa spiacevole situazione. Come Adepto di Eternium chiedo che le conseguenze di eventuali azioni future di questo tipo compiute da Shenna ricadano su di me. Ciò non la vincolerà in alcun modo nelle sue scelte ma avrà una consapevolezza che forse finora le sfuggiva. Spesso le costrizioni imposte con la forza non servono a nulla anzi, peggiorano le situazioni fomentando rancori. E' mio desiderio e mio compito mantenere l'Equilibrio in questo gruppo, pertanto ritengo che questa sia la soluzione più Giusta ed Equilibrata.”
     
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